mercoledì 31 agosto 2016

Nuovo segnale di probabile origine Aliena. Ma il SETI invita alla prudenza.

Un nuovo strano "messaggio" captato nelle profondità dell'o spazio ha suscitato la curiosità dei cercatori di alieni. Captato il 15 Maggio del 2015 da un radiotelescopio russo nella costellazione di Ercole, ma divulgato solo adesso alla comunità scientifica, ha fatto partire la caccia da parte del Search for Extra-Terrestrial Intelligence Institute. Ma c'è chi invita alla prudenza: potrebbe essere una quasar.

Panoramica del radiotelescopio RATAN-600
HD 164.595, un sistema solare di qualche miliardo di anni più vecchio del sole, ma centrato su una stella di dimensioni e luminosità paragonabili, è la presunta fonte di un segnale trovato con il radiotelescopio RATAN-600 in Zelenchukskaya, ai piedi del versante settentrionale dei monti del Caucaso. Questo sistema è noto per avere un pianeta simile a Nettuno, ma in un'orbita molto stretta, che lo rende poco adatto alla vita. Tuttavia, ci potrebbero essere altri pianeti in questo sistema che sono ancora da scoprire.

Il segnale sembra essere stato presentato in una convegno organizzato da diversi astronomi russi, nonché un ricercatore italiano, Claudio Maccone, il presidente Comitato Permanente dell'Accademia Internazionale di Astronautica. Maccone ha recentemente inviato una e-mail agli gli scienziati del SETI in cui egli descrive questo scoperta, tra cui il segnale attribuito al sistema stellare HD 164.595.

Potrebbe essere una trasmissione da una società tecnicamente abile? Lo stesso Seti avanza dubbi sull'intesità del segnale registrato dai russi. Se è davvero quella, spiegano gli eredi di Carl Sagan, le possibilità sono due: o gli alieni di HD164595 hanno inviato il messaggio in tutte le direzioni e allora per trasmetterlo avrebbero avuto bisogno di una potenza di 100 miliardi di miliardi di Watt (centinaia di volte l'energia che il Sole iraggia verso la Terra), oppure hanno scelto di inviarlo solo in direzione del nostro pianeta, ma anche in questo caso avrebbero avuto bisogno di una energia paragonabile a quella usata da tutto il genere umano. Entrambi gli scenari, sottolineano gli esperti del Seti, richiedono uno sforzo tecnologico ben superiore di quello di cui saremmo capaci noi terrestri

Analisi spettrale del segnale "alieno"
Poi ci sono ulteriori considerazioni da fare. Il segnale proviene davvero dalla stella HD 164.595? L'antenna RATAN-600, che ha ricevuto il segnale ha una configurazione insolita (un anello a terra del diametro di 577 metri), e ha un insolita "forma del fascio" (il pezzo di cielo a che è sensibile). Alla lunghezza d'onda del segnale riportata, 2,7 cm - che equivale ad una frequenza di 11 GHz - il fascio è una striscia altamente allungata in direzione nord-sud, questo potrebbe sfalsare la corretta lettura della direzione del segnale.

Inoltre c'è la questione delle caratteristiche del segnale stesso. Le osservazioni sono state fatte con un ricevitore che ha una larghezza di banda di 1 GHz. Questa è un miliardo di volte più ampia rispetto alle larghezze di banda tradizionalmente utilizzata per SETI, ed è 200 volte più ampia di un segnale televisivo. La forza del segnale era piuttosto "debole". Ma era debole, solo a causa della distanza di HD 164.595? Oppure a causa della "diluizione" del segnale sulla ampia largezza di banda del ricevitore russo?  Proprio come in una torta che incorpora tanti ingredienti, potrebbe risultare difficile indovinare i singoli ingredienti, in un ricevitore con una larghezza di banda molto amppia può diluire l'intensità di tanti segnali a banda stretta relativamente forti, confondendoli e generando segnali fantasma.

La costellazione di ERCOLE probabile fonte del segnale.
"Abbiamo trascorso un secondo giorno alla ricerca di emissione radio da HD 164.595, questa volta un passo attraverso la manopola della radio per coprire tutte le frequenze osservate dagli astronomi russi. Non siamo riusciti a vedere alcun segnale di maggiore di 0,1 Janskys in una larghezza di banda di 100 MHz, mentre la segnalazione dei russi è stato un segnale di 0,75 Janskys." Questa l'affermazione dei ricercatori del Seti che, seppur eccitati dalla comunicazione dei russi, non riescono ancora a trovare un riscontro valido del segnale.

A parte l'irritazione per l'anno di ritardo, Maccone sottolinea che un primo traguardo è stato raggiunto: "Ora anche gli americani hanno puntato i loro radiotelescopi verso HD164595 e finalmente ci sarà una vera collaborazione tra statunitensi e russi anche nella ricerca di intelligenze extraterrestri. Non solo: dal 21 settembre sarà operativo il più grande e potente radiotelescopio mai costruito, il Fast realizzato dai cinesi ed esteso come 30 campi di calcio.

La caccia, infatti, è aperta e c'è già chi sogna di interloquire a intervalli di 95 anni (il tempo che la luce impiega ad arrivare dalla Terra alla stella e viceversa) con gli alieni. E c'è da aspettarsi che in futuro ricerche del genere si moltiplicheranno visto il proliferare di pianeti gemelli della Terra che si stanno avvistando nello Spazio. Ultimo in ordine di tempo quello che ruota intorno a Proxima Centauri, la stella più vicina a noi: appena 4 anni luce. Se lì ci fosse davvero ET fare "due" chiacchiere richiederebbe otto anni e non due secoli.

Gli scienziati del SETI e dei maggiori centri di ricerca collegati continueranno a ricercare e analizzare segnali provenineti dal cielo, in una attesa, sempre più estenuante, si un vero segnale alieno.

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