martedì 2 agosto 2016

La Capra come animale da compagnia del futuro. Lo svela uno studio.

Una ricerca svolta nel Regno Unito e pubblicata da Biology Letters dimostra che la capra è in grado di stabilire relazioni affettive con l'uomo esattamente come tanti altri animali definiti domestici. Di più. Pare anche che abbia un'intelligenza capace di competere con quella dei cani.

Micu, il capraio ed il suo gregge
Storicamente si tratta di un animale che trova la sua collocazione in ambito prettamente agricolo e, per questo motivo, finora, non si pensava fosse capace di costruire un vero e proprio legame con gli esseri umani come fanno, per esempio, i cani o i gatti. Eppure, sono diverse le caratteristiche che rendono le capre idonee alla compagnia. Innanzitutto si adattano senza problemi a una vita fuori dal gregge, ma soprattutto sono dotate di un'intelligenza vivace verificata da studi precedenti (tramite una prova che prevedeva di capire se all'interno di una tazza era presente o meno una sorpresa), sempre dal team della Queen Mary University che ha svolto anche l'ultima ricerca.

Lo studio ha confrontato il comportamento di quattro specie animali che storicamente convivono con l'uomo utilizzando un test "a soluzione impossibile" ovvero l'animale doveva svolgere un determinato compito per poter accedere ad una ricompensa in cibo. Gli animali che hanno partecipato a questo studio sono il cane, il cavallo, il gatto e la capra. Quando l'animale si accorge che non riesce più a svolgere il compito si rivolge con lo sguardo all'umano in una sorta di muta "richiesta di aiuto". I ricercatori hanno misurato con attenzione i tempi e le modalità con cui l'animale ricorreva all'aiuto dell'umano ed i risultati sono stati sorprendenti.

Cani, cavalli e gatti hanno risposto in maniera piuttosto prevedibile, il cane è stato
l'animale che più si è avvalso dell'aiuto umano seguito dal cavallo e dal gatto, quest'ultimo, probabilmente, dovuto al suo tipico carattere autonomo.

Ma l'aspetto sorprendente ed interessante riguarda le capre.
Il gruppo di ricerca ha deciso di procedere con un nuovo esperimento, insegnando a 34 capre come rimuovere un coperchio sopra una scatola, in cambio di una ricompensa. Dopo aver ripetuto numerose volte il test, i ricercatori hanno reso impossibile l'apertura della scatola, osservando le reazioni degli animali. Compreso che il compito non poteva essere svolto, la capra ha indirizzato il suo sguardo verso un essere umano vicino, quasi come se volesse supplicare e chiedere aiuto. Inoltre, lo sguardo dell'animale risultava prolungato quando la persona presente era frontale, rispetto a quando era di spalle. In altre parole, era consapevole dell'attenzione rivolta.

Le modalità in cui si poneva il ricercatore umano influenzavano i risultati.
Forse, a condizionare il comportamento delle capre ha contribuito la lunga vicinanza con l'uomo, considerando che probabilmente sono stati i primi animali a essere addomesticati, circa 10mila anni fa. Insomma, poiché si crede che cani e gatti abbiano imparato a creare interazioni con gli esseri umani grazie a degli scambi reciproci che in qualche modo hanno influenzato la loro evoluzione, si può effettuare un parallelo anche con le capre. E magari chi ha familiarità con quest'ultime non sarà sorpreso dal risultato della ricerca e conoscerà l'innata curiosità che le contraddistingue, ma per molti è una novità assoluta. In ogni caso, si tratta di risultati preliminari che dovranno essere confortati da nuovi studi ancora più approfonditi.

Solo così sarà possibile capire quanto animali finora allevati per il latte e la carne possano davvero creare un legame di affetto, come capita con altre specie ormai stabilmente dentro le nostre case.

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