lunedì 29 agosto 2016

Terremoto Centro Italia 2016: Ricostruire per non dimenticare.

Prima premessa.
Il terremoto del 24 Agosto 2016 è stato un terribile evento e ha stroncato vite innocenti e cambiato la vita ai superstiti, la redazione tutta è vicina alle famiglie e parenti delle vittime e ci auguriamo che la situazione si risolva al più presto e che possano tornare il prima possibile alle loro case.

Seconda premessa.
In questo articolo vogliamo fare un semplice "conto della serva". Sicuramente i conti dovranno essere fatti con maggiore dettaglio e cercando di capire le reali necessità e possibilità dei territori colpiti, nonostante questo cerchiamo di partire da dati il più possibile reali citando, di volta in volta le fonti, ed eseguendo in maniera verificabile i nostri calcoli. Non possiamo, in questi calcoli, stimare i costi delle vite umane, che sono elevatissimi e che sicuramente saranno incolmabili, tuttavia vogliamo e dobbiamo in tutti i modi mantenere nei nostri cuori, il rispetto delle vittime e dei loro parenti e conoscenti.

Ricostruire per non dimenticare.
Come già accennato per noi è importante che gli abitanti delle zone terremotate tornino al più presto nelle loro case, per questo è necessario pianificare in maniera corretta e controllata una ricostruzione delle case secondo i più avanzati criteri antisismici e di efficienza energetica.

Per cercare di stimare un costo relativo alla ricostruzione prendiamo come riferimento la città di Amatrice la più colpita e la più significativa dal punto di vista storico e folkloristico.
Prendiamo come costo di riferimento per la ricostruzione di case nuove i prezzi di acquisto di case nuove situate nella zona di Amatrice. Il sito immobiliare.it stima il prezzo delle case al metro quadro (Euro/mQ) di 790 euro. Questo costo è piuttosto basso e, anche se con adeguate economie di scala i costruttori potrebbero garantire davvero questo prezzo, noi mettiamo a budget il costo di partenza di 1000 euro/mQ. A questo prezzo base è necessario aggiungere alcune maggiorazioni.


  1. Maggiorazione per le norme antisismiche +15% (costo massimo di un range che va dal 10% al 15%)
  2. Maggiorazione per le norme per il risparmio energetico + 10% (budget teorico senza fonte)
  3. Maggiorazione dedicata alle infrastrutture e servizi (strade, scuole, impianti, etcc..) + 10%

Per una maggiorazione totale del 35% il che porta ad una spesa totale i 1350 euro/mQ.
Non terremo conto delle eventuali detrazioni fiscali ( che possono raggiungere anche il 65% ) sulle strutture per il risparmio energetico, che ne abbasserebbero ulteriormente il costo.

Abbiamo dunque stabilito il costo al metro quadro di una casa che è al massimo della sicurezza sia sismica che ambientale, a risparmio energetico ( i benefici si  faranno sentire a medio-lungo termine)  e sicura dal punto di vista sismico e territoriale. Abbiamo anche incluso la quota per le strutture esterne che, come indicato, devono includere lo smaltimento delle vecchie macerie e la (ri)costruzione di strade, scuole, uffici etc... ( qualcuno vorrebbe includere anche il restauro delle chiese e degli ambienti religiosi, tuttavia riteniamo che queste spese debbano essere attribuite alla chiesa e a coloro che gestiscono direttamente  queste strutture, tuttalpiù possiamo includere il restauro, ove possibile, di opere d'arte importanti per la collettività)

Ora, ammesso che vogliamo ospitare comodamente una famiglia media di quattro persone in una casa di almeno 90 metri quadri, significa che per questa famiglia dovremmo spendere un totale di (90x1.350) 121.500 euro che significa un costo di (121.500/4) 30.375 euro per ogni persona.

Teniamo presente questo numero: 30.375 euro a persona, che dovrà essere ripreso in considerazione per tutte le analisi successive.

La prima cosa interessante da calcolare è il costo totale, secondo questi dati, della ricostruzione.  Per poter ridare una casa ad ogni abitante di Amatrice il costo totale sarebbe di (30.375x2700) 82.012.500 euro.
Se ci pensate non è tantissimo, rispetto agli enormi budget dello stato e delle più importanti amministrazioni locali. E' interessante ricordare che, nell'emergenza, lo stato ha disposto un budget (totale per tutti i territori) di  oltre 150 milioni di euro.

Da dove prendere i soldi per la ricostruzione?
82 milioni di euro ( e spiccioli ) non crescono sulle piante (magari) ma vanno trovati da qualche parte.
Molti hanno proposto di dedicare il monte premi del Superenalotto alla ricostruzione. L'idea è pressoché assurda poiché, come è stato più volte detto, non è possibile requisire soldi privati ( la Sisal è una società privata ) per scopi pubblici che esonerano la società dallo scopo del suo Statuto. E' però interessante calcolare che la ricostruzione della sola Amatrice intaccherebbe il (82/130*100) 63% del monte premi totale, lasciando risorse per la ricostruzione di altri paesi. Ricordiamo tuttavia che questo budget non è disponibile, l'unico modo per poterlo utilizzare è riuscire a vincerlo, dopodiché donarlo.

Potrebbero (qui il condizionale è d'obbligo!) essere utilizzate altre fonti, ridistribuendo il costo alla colettività
si potrebbero tassare tutta una serie di beni che, con un piccolo aumento per il singolo, potrebbero fornire un gettito piuttosto elevato per risolvere questo tipo di necessità. Abbiamo sempre creduto che se mai fosse necessario tassare qualcosa è bene farlo su beni che non sono strettamente necessari o che portano, a lungo termine, a problemi di vario tipo alle persone od alle cose; è questo il caso di beni che nuocciono alla salute o all'ambiente come le sigarette, il gioco d'azzardo, i carburanti inquinanti (gasolio e derivati), armi, alcolici, bolli auto su veicoli inquinanti come SUV e auto sportive, etc...

Mantenendo il condizionale obbligatorio, potremmo anche utilizzare anche prestiti a tasso agevolato provenienti da Banca d'Italia e CdP, enormi contenitori pubblici di liquidità che hanno nello statuto l'aiuto e l'agevolazione delle attività pubbliche. Non è questo il posto più adatto per trovare una soluzione in merito, la nostra vuole essere uno spunto di riflessione collettiva. Lasciamo (seppur con il  beneficio dell'inventario) agli esperti e responsabili la scelta delle modalità e fonti per finanziare la ricostruzione purché questa sia efficace, efficiente e soprattutto veloce e definitiva.

La questione degli immigrati.
Politici improvvisati, opinionisti da tastiera, sciacalli e profittatori del primo minuto hanno subito ululato
l'idea di mandare negli hotel gli sfollati anziché gli immigrati chiedendo, ignorantemente, di dedicare
i 35 euro degli immigrati agli sfollati, in una sorta di slancio patriottico a tutto vantaggio solo della loro infame visibilità.

L'unico modo per rispondere all'ignoranza dilagante è la logica e l'informazione corretta.
Sappiamo già da tempo da dove provengono i fondi per l'immigrazione e non lo ripeteremo in questo luogo, sappiamo già anche come questi fantomatici 35 euro vengono utilizzati ( di fatto, ricordiamolo, solo 2,5 euro finiscono effettivamente in tasca agli immigrati). Tenendo bene presente che alle popolazioni colpite interessa tornare a casa loro nel loro paese il prima possibile e non essere ospitati (seppur comodamente) in alberghi lontani e scomodi dal punto di vista logistico, analizziamo la questione dal punto di vista solamente e squisitamente matematico.

La domanda in questo caso è: poniamo il caso in cui i soldi della ricostruzione vengono utilizzati per ospitare gli Amatriciani, quanto tempo possiamo "mantenere" un abitante di Amatrice in "albergo" dedicandogli 35 euro al giorno?
Prendiamo i 30.375 che avevamo  calcolato e lo dividiamo per 35 euro giornalieri otteniamo così un totale di (30.375/35) 868 giorni in totale pari a (868/365) 2,3 anni cioè 2 anni, 3 mesi e 2 settimane (circa). Se ci ragionate non è poi così tanto, considerando che poi, al termine di questo periodo, non avremmo più i soldi per la ricostruzione e dovremmo continuare a mantenere le persone in albergo aumentando, oltre che le spese, anche i disagi.

Riteniamo dunque infondata nonché deleteria l'idea di ospitare in albergo gli abitanti delle zone colpite dal terremoto con i fondi per gli immigrati e continuare a dar voce a questa idea diffonde solo ignoranza e inutile odio.

Il caso di Norcia: un esempio di buone pratiche.
Norcia ha subito il terremoto con una intensità pari, se non superiore, a quello subito da Amatrice, eppure,
salvo pochissimi danni alle strutture, non ci sono state ne vittime ne crolli gravi. Tutto questo perché il paese ha investito, spendendo bene i soldi messi a disposizione dallo stato, nella messa in sicurezza di tutti i suoi
edifici, anche i più antichi, utilizzando tecniche relativamente poco costose ma ottenendo risultati eccezionali nel momento in cui il terremoto ha colpito davvero, risparmiando centinaia di vittime e gravi danni alle strutture, nonché i relativi costi di ricostruzione alla collettività! Dovremmo ringraziare gli amministratori di questo paese perché le loro scelte attente e mirate hanno fatto il bene, non solo della loro "piccola" realtà locale ma anche e soprattutto quello nazionale.
Inoltre è un perfetto esempio per tutti, che se i soldi vengono impiegati correttamente e attentamente senza sprechi e alleggerendo la burocrazia, i vantaggi, enormi ci sono. Immaginate i risparmi sia di denaro, sia soprattutto di vittime, che avremmo ottenuto oggi se tutti i paesi colpiti dal terremoto fossero allo stesso livello di Norcia. Pochissime vittime e pochissimi danni, pochissime persone senza casa e una notizia da prima pagina sarebbe rimasta in terza o addirittura quarta pagina. Questa è l'Italia che vorremmo.

Concludendo.
Vogliamo ringraziare tutti coloro che si sono mossi subito per aiutare le zone colpite, che hanno donato beni e soldi,  la la protezione civile che ha fatto e sta facendo un lavoro fantastico, i bravissimi volontari che si sono messi a disposizione delle autorità, i vigili del fuoco e ai loro meravigliosi cani da ricerca che hanno salvato vite importantissime.
Anche noi, nel nostro piccolo, qualcosa stiamo facendo.
Vogliamo augurarci un impegno serio, deciso e sostanziale, da parte del governo, perché vi sia una effettiva ricostruzione secondo serie norme antisismiche per poter far tornare a casa il prima possibile una popolazione colpita da un evento seriamente tragico e che in futuro un terremoto di questa entità non sia più un tragico evento ma solo un "semplice" brontolio della nostra amata terra.

(fonti: immobiliare.it, Wikipedia, altre fonti)




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